Lerici vista del castello

Il territorio

Lerici

Non è a tutt’oggi possibile stabilire con esattezza l’anno di fondazione di Lerici ma, lo studio del suo antico nome Portus Illycis che potrebbe derivare dal greco Iliakos (che significa Iliaco, Troiano) ha alimentato i sostenitori della teoria che la sua fondazione sia da attribuire ad un gruppo di esuli della Guerra di Troia; tale teoria è supportata anche dalle bellezze paesaggistiche del paese analoghe alle coste greche e dal fatto che una delle baie di Lerici sia dedicata alla dea Venere.
Il borgo fu porto di approdo dei traffici greci e fenici anche se il suo legame più stretto lo ebbe senza dubbio con il popolo etrusco soprattutto grazie alla sua vicinanza con Luni.
Per la sua rilevante importanza come porto, Lerici fu contesa dai romani ai liguri e da essi conquistata ed utilizzata a scopo commerciale e militare.
Il porto fu al centro di molti interessi anche nel periodo medievale; sotto il dominio del Vescovo di Luni qui approdarono viandanti, pellegrini e mercanti il cui scopo era quello di raggiungere il nord Italia e il centro Europa, attraverso il nodo nevralgico di Sarzana.
Una diramazione della Via Francigena porta al Golfo dei Poeti poiché da Lerici partivano i pellegrini per S.Jacopo di Compostela e per Roma. Dal paese, infatti, dipartono ben due vie romane: una corrisponde all’attuale Via che unisce Lerici a Sarzana, l’altra collega la cittadina a Tellaro tramite un suggestivo percorso ricco di ulivi e macchia mediterranea.
Lerici fu inoltre utilizzata dai lucchesi per il traffico delle pelli e delle stoffe e, successivamente, fu a lungo contesa tra Genova e Pisa al tempo delle Repubbliche Marinare.
A seguito della battaglia del Giglio, nel 1241, fu occupata dai pisani che costruirono il castello e il borgo nuovo cinto di mura. Il castello fu poi ampliato quindici anni dopo in conseguenza della riconquista da parte dei genovesi.Uno degli avvenimenti più importanti della storia di Lerici che, addirittura cambiò le sorti dell’Europa, si verificò nel 1528 anno in cui Andrea Doria si rifugiò fra le mura di un suo palazzo e decise di passare dalla Francia alla Spagna, togliendo alla Francia il dominio sul Mediterraneo, in favore della Spagna.
Tra il ‘600 e il ‘700 il borgo conobbe il periodo di maggior sviluppo urbanistico favorito dalla presenza di una nobiltà armatoriale che aveva le sue dimore a Lerici e di cui restano gli antichi palazzi e le ville.Il castello monumentale di Lerici domina l’abitato dall’alto del promontorio roccioso ed è considerato uno dei più belli di tutta la Liguria.
Fu eretto dai Pisani nella prima metà del ‘200 e, passato sotto il dominio dei Genovesi, nel 1256, ne fu sopraelevata l’imponente torre pentagonale che fu anche coronata da quattro ordini di archetti pensili; fu inoltre fortificato nel ‘600 con la costruzione di robusti bastioni.
Attualmente il Castello si presenta in buone condizioni, praticamente intatte sono le mura esterne e ben conservata è anche la piccola Cappella duecentesca in stile gotico-ligure dedicata a S.Anastasia che sorge all’interno. camere la spezia hotel 3 stelle la speziaLERICI Completamente restaurato diverrà prossimamente la sede del museo geopalenteologico, unico in Europa per importanza scientifica e tecnologia impiegata. Un’altra risorsa architettonica di Lerici è la Torre di S.Rocco.
Un luogo sicuramente interessante dal punto di vista architettonico è anche l’Oratorio di San Rocco che risale al secolo XIII e che, come testimonia la lapide collocata sulla fronte dell’attiguo campanile, è dedicata inizialmente ai Santi Martino e Cristoforo e successivamente, verso il 1523 venne intitolato a S.Rocco, protettore degli appestati, poiché il ‘500 fu proprio il secolo della pestilenza. Infine la Chiesa Parrocchiale di S.Francesco d’Assisi la cui origine risale alla fine del 1200. Fu poi ricostruita più ampia fra il 1632 e il 1636, in seguito al suo abbattimento. La Chiesa è dotata di una sola navata . Le pale d’altare sono notevoli opere d’autore, quasi tutte di scuola genovese. Preziosi arredi sacri sono conservati nel tempio, in particolare un ricco piviale, dono della famiglia Botti.
Presso la Chiesa si eleva l’oratorio di S.Bernardino da Siena, fondato al tempo del Santo titolare che fu in seguito riedificato. Sull’altare maggiore si può ammirare un dipinto di Domenico Fiasella. Poco lontano dal centro di Lerici, a S.Terenzo sorge un altro imponente Castello.
Questa costruzione, inizialmente aveva soltanto il compito di difendere dalle incursioni nemiche e si presentava come una semplice torre merlata. Il castello è stato poi completato nel 1400 e, alla fine del XV secolo, con l’evolversi dei mezzi di difesa e offesa cominciò a subire le prime modifiche. Attualmente al suo interno si sta realizzando un museo dedicato a Shelley. Sempre a S.Terenzo sorgono due maestose ville. La prima, Villa Magni, fu costruita nel XVI secolo e subito divenne il monastero dei Padri Barnabiti. La villa fu poi abitata, nel 1822 da Percy Bysshe Shelley e Mary Shelley quando l’immobile era di proprietà dei marchesi Ollandini. Nel 1888 fu costruita la strada che la divise dal mare.La seconda, Villa Marigola è situata su di un poggio che domina la baia di S.Terenzo e la spiaggia della Venere Azzura; nel 1888 il proprietario divenne l’ammiraglio inglese Sir Reginald Pearce che la comprò dai marchesi fiorentini Maccarani. Nei primi anni del ‘900 divenne di proprietà dei marchesi Magni Griffi mentre oggi è un centro congressi nel quale, nel periodo estivo si svolgono gli “incontri con gli autori” organizzati dal Comune.